Cervicale e sonno: tra cuscini, posizioni e falsi miti.
Molti articoli informativi, nell’ambito della salute e del benessere, nascono proprio dalle domande nostri pazienti.
Se si parla di problematiche cervicali, i quesiti più frequenti che ci vengono rivolti durante la prima visita sono quasi sempre gli stessi:
- Mi consigli una posizione in cui dormire ?
- Se appoggio la testa sul cuscino mi fa male la cervicale, cosa posso fare?
- Ho mal di testa solo da sdraiata con dolore alla nuca e nausea, come posso guarire?
Un sonno disturbato, il collo rigido al risveglio accompagnato da dolori cervicali e magari anche mal di testa, sono disturbi tipici in quei pazienti che soffrono di disturbi del tratto cervicale.
Spesso viene data la colpa al cuscino, al materasso o al fatto che si dorme in una brutta posizione ma nessuno di questi elementi sembrano essere la vera causa del dolore cervicale mattutino.
All’interno dell’articolo ti spiegheremo cosa, realmente, può provocare problemi al risveglio e come fare per poter stare meglio ed avere un sonno ristoratore, abbattendo così una volta per tutte una serie di falsi miti.
Qual è la posizione corretta per dormire e come faccio a mantenerla per tutta la notte?
Chiariamo subito che non possiamo dare la colpa alla posizione in cui dormi, il nostro corpo adotta, in maniera autonoma, le giuste posizioni, evitando di assumere una posizione che percepisce come dannosa.
Quando invece si ha un sonno disturbato, a causa della cervicale, molto spesso è collegato alla tensione dei muscoli o alla rigidità delle strutture anatomiche della cervicale stessa. In questa situazione, purtroppo, è molto difficile trovare una posizione confortevole.
Problematiche come la cervico-brachialgia, l’artrosi cervicale o l’ernia del disco sono le cause più frequenti di disturbo del sonno e hanno bisogno di essere valutate e trattate nel modo corretto, attraverso un approccio osteopatico e fisioterapico
Ho davvero bisogno di un cuscino cervicale e di un materasso ortopedico per dormire bene?
La riposta è ovviamente no.
Non si deve usare nessun cuscino specifico , anzi a volte consigliare cuscini particolari possono addirittura peggiorare la situazione, poiché non tutte le persone hanno un’ uguale conformazione cervicale.
La cosa fondamentale da sapere è che non c’entra che cuscino usi, ma quanti ne usi e come li usi. Non esiste nemmeno un’altezza ideale del cuscino, ma generalmente la cosa migliore sarebbe un cuscino basso e che sostiene leggermente la cervicale.
A volte, anche questa soluzione potrebbe risultare scomoda, perché non si considera la morfologia cervicale diversa e le patologie presenti (es. alle vie aeree, ai polmoni o allo stomaco come il reflusso gastro-esofageo).
Il compromesso migliore è usare un solo cuscino e posizionarlo bene sotto testa e collo fino alla parte bassa della cervicale terminando all’inizio delle spalle, riempiendo così quella “conca” che naturalmente formano le nostre vertebre cervicali: in questo modo il capo e il collo sono sostenuti in una posizione di rilassamento.
Quindi se la posizione, il cuscino e il materasso non c’entrano nulla con il mio problema, perché al risveglio sono rigido e dolente?
Il motivo riguarda la presenza o meno di disfunzioni a livello cervicale. Non importa quale sia realmente la tua patologia cervicale, tutti i disturbi sono accomunati da deficit di vascolarizzazione delle strutture anatomiche della zona, in parole povere alle strutture sofferenti non arrivano le adeguate quantità di ossigeno e nutrienti e non riescono ad essere eliminate le sostanze di scarto pro-infiammatorie.
In queste condizioni le strutture anatomiche, già di per sé sofferenti, scatenano il dolore e i sintomi cervicali.
Invece di comprare migliaia di cuscini, di cambiare il materasso e di assumere posizioni di riposo strane, forse è il caso di capire qual’è il reale disturbo alla base del tuo dolore e curarlo!
Un trattamento integrato di osteopatia e fisioterapia sarà mirato al controllo del dolore e dell’infiammazione, al recupero dell’ articolarità e del movimento, e infine alla stabilizzazione dei sintomi e al miglioramento delle performance motorie.
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